Smart working e didattica a distanza: aumento di mal di schiena e vista offuscata

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Smart working e didattica a distanza: aumento di mal di schiena e vista offuscata

Smart working e didattica a distanza: aumento di mal di schiena e vista offuscata. Lo smart working è stato introdotto per proteggere la salute dei lavoratori, ma col tempo ci si sta rivoltando contro – spiega il dottor Francesco Bini.

Postura scorretta, assenza di movimento e orari sballati stanno portando sempre più persone a lamentare problemi al tratto cervicale, fastidi alla schiena, mal di testa e problemi alla vista. Oggi parliamo dello smart working e didattica a distanza: aumento di mal di schiena e vista offuscata.

Attualmente la didattica a distanza e lo smart working sono diventati mezzi indispensabili per poter permettere alle persone il continuo svolgimento delle proprie attività lavorative e di studio, ma allo stesso tempo ne riconosciamo dei fattori di rischio.

Lavorare e studiare da casa ha i suoi vantaggi: nessun tragitto giornaliero per arrivare in ufficio o a scuola, nessun dress code, la possibilità di svegliarsi più tardi, e fin qui tutto bene.

Ma come tutte la cose ha anche degli svantaggi: poco movimento, perdita della cognizione del tempo, più ore davanti al computer in posizioni non propriamente idonee alla colonna vertebrale e che affaticano la vista. 

Effetti negativi sulla schiena

Lavorare tante ore di fila in un ambiente poco idoneo a questo tipo di attività, come il tavolo da cucina, il divano o addirittura il letto, può provocare:

  • emicranie da tensione cervicale,
  • cervicalgie che provocano intorpidimento e formicolio al collo,
  • lombalgie spesso dovute a posture scorrette su sedie che comprimono in maniera eccessiva le vertebre lombari.

Più in generale possiamo dire che il dolore meccanico acuto alla schiena e la lombalgia trovano le proprie cause nella postura scorretta nel mantenimento della posizione seduta per più ore in più settimane.

Andando ad analizzare il tronco in un soggetto alla scrivania in posizione tipicamente scorretta, ci sono situazioni di squilibrio che con il tempo possono degenerare in problematiche osteo-artro-muscolari, in particolare:

  • L’incurvatura delle spalle verso avanti, che porta ad un allungamento passivo della muscolatura del dorso (trapezi, romboidi e gran dorsale) e ad un accorciamento di quella toracica anteriore (il grande pettorale e la porzione anteriore del deltoide);
  • La rettilizzazione della schiena che viene meno al rispetto delle curvature fisiologiche, con allungamento passivo della muscolatura del tratto lombare e l’accorciamento passivo dell’addome.

Consigli del dottor Francesco Bini

Per prevenire questo tipo di problematiche Il dottor Bini consiglia: 

Fare delle pause

Fare una pausa di 3 o 4 minuti almeno ogni 30 minuti, muovendosi in giro per la casa: è fondamentale per evitare una stasi muscolare legata a prolungati periodi di inattività.

Utilizzare sedie ergonomiche adeguate al tratto lombare. L’ideale sarebbe utilizzare una sedia da ufficio, ma se non ne abbiamo una a disposizione basterà rialzare la seduta con cuscini in modo da allineare le vertebre e prevenire posture scorrette. 

Postura

Una giusta postura prevede gomiti e avambracci appoggiati al tavolo, schiena dritta, sedere il più possibile vicino allo schienale per sfruttare l’appoggio lombare e occhi all’altezza del lato superiore del monitor.

Essendo una posizione difficile da tenere per tanto tempo quello che consiglio a molti miei pazienti è di utilizzare una Fitball, la classica palla da fitness, al posto delle normali sedute.

Questa solleverà il bacino rispetto alle ginocchia donando una posizione decisamente più naturale alla nostra colonna.

E nei momenti di pausa può diventare un ottimo strumento per fare qualche esercizio. 

Routine mattutina

Creare una routine mattutina prima di posizionarsi davanti al computer. È consigliabile mantenere ritmi e orari regolari, fare un po’ di risveglio muscolare attraverso esercizi di stretching, seguire un regime alimentare sano ed equilibrato e assicurarsi la giusta idratazione.

Attività fisica

Ultimo consiglio, ma forse il più importante, è prevedere almeno mezz’ora al giorno di attività fisica, meglio se a orari prestabiliti, che sia anche:

  • una camminata sul tapis roulant,
  • yoga,
  • pilates,
  • qualsiasi cosa in grado di tenere il corpo in movimento.

Leggi anche: Come allineare la colonna vertebrale in 2 minuti per eliminare il mal di schiena e vivere meglio

Effetti negativi sulla vista

Un’altra “vittima” dello smart working è la vista. Praticamente i nostri occhi fissano schermi tutto il giorno: per controllare i messaggi sullo smartphone di prima mattina, studiare con la didattica online o per lavorare al pc.

Come spiega il dott. Fabrizio Camesasca, Team Leader Clinico di Oculistica di Humanitas Medical Care, le attività al computer attirano costantemente l’attenzione della persona, riducendo la frequenza con cui vengono chiuse le palpebre, la cosiddetta frequenza di ammiccamento.

Ciò comporta una maggiore evaporazione delle lacrime, compromettendo la loro funzione protettiva e lubrificante, e inducendo la sensazione di secchezza oculare.

In base al tempo trascorso davanti al pc ci sono diversi rischi per la vista che vanno da semplici disturbi a problemi che possono diventare più gravi se non vengono prese le misure necessarie. 

Ecco alcuni dei più comuni:

Affaticamento visivo

Si tratta del problema più comune che deriva dall’uso eccessivo degli schermi e insorge come risposta allo sforzo muscolare eccessivo compiuto dagli occhi per un lungo periodo di tempo.

Normalmente si manifesta con una sensazione di stanchezza negli occhi e prurito o bruciore.

Inoltre, gli occhi tendono ad arrossarsi, e si inizia ad avere la vista offuscata o si vede doppio e si avverte fastidio se esposti alla luce. 

A volte possono verificarsi anche mal di testa, vertigini e/o dolori cervicali.

Secchezza oculare

Si verifica quando i nostri occhi non sono lubrificati correttamente a causa della quantità insufficiente di lacrime.

Un problema normalmente associato al fatto che quando utilizziamo il computer tendiamo a sbattere le palpebre meno profondamente e frequentemente.

Si manifesta, tra le altre cose, con la sensazione di avere della sabbia negli occhi, nonché prurito e arrossamento.

Riduzione della vista

Normalmente questo problema si verifica a lungo termine e il sintomo principale è la perdita di nitidezza nell’osservazione degli oggetti molto distanti, non essendo in grado di visualizzare i piccoli dettagli.

Degenerazione maculare senile 

Anche questa è una malattia a lungo termine, poiché è più probabile che compaia a partire dai 65 anni, anche se, secondo recenti studi, un uso eccessivo dei dispositivi digitali può anticiparne la comparsa.

La degenerazione maculare associata all’età o DMLE è un disturbo oculare che colpisce la macula, ossia la parte più centrale della retina, fino a una perdita della visione centrale sia da vicino che da lontano.

Il sintomo più comune è la visione distorta degli oggetti (metamorfopsia). Per esempio, i telai di porte e finestre possono essere visti come ricurvi invece che come linee rette.

Ci può essere l’improvvisa perdita della visione centrale o si può avere difficoltà a leggere e visualizzare piccoli dettagli.

Miopia

Il sintomo principale della miopia è che si vedono chiaramente gli oggetti vicini ma si percepiscono in modo sfocato e si ha difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano a una certa distanza.

L’uso eccessivo di schermi e dispositivi come il pc è stato associato a un ulteriore sviluppo della miopia, soprattutto per i giovani e bambini.

Consigli del dottor Fabrizio Camesasca

Per prevenire questo tipo di problematiche Il dottor Camesasca consiglia: 

Fare delle pause

L’essere umano non è stato progettato per guardare da vicino ore ed ore. La prima cosa da fare quando si lavora al pc è dosare la durata dell’attività visiva, cercando di fare pause a intervalli regolari ogni 1 o 2 ore guardando in distanza per rilassare la messa a fuoco. 

Consultare uno specialista

Molto importante, nel caso di discomfort oculare frequente, effettuare una visita da un Medico Oculista, per l’identificazione e la correzione di eventuali difetti visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo, presbiopia), di disfunzioni della lacrimazione o di altre patologie.

Curare l’illuminazione

L’illuminazione sia dello schermo del computer che dell’ambiente di lavoro stesso è molto importante. Oltre a regolare la luce dello schermo, è importante disporre di un’adeguata illuminazione ambientale.

L’ideale sarebbe di disporre sempre di una luce naturale, ma se si deve ricorrere alla luce artificiale, questa dovrebbe essere il più simile possibile alla luce naturale.

Evitare assolutamente riflessi e contrasti eccessivi sullo schermo.

Evitare tassativamente riflessi di luce sullo schermo del PC, dunque. Gli ambenti scuri possono affaticare gli occhi e rendere difficile la concentrazione.

Dispositivi di protezione

Circa l’utilizzo di filtri o lenti per schermare la luce del computer e la cosiddetta luce blu, al momento non vi sono evidenze scientifiche che ne attestino realmente l’efficacia. 

Usare lubrificanti

Se è dimostrata la presenza di una disfunzione o riduzione delle lacrime, l’utilizzo di un lubrificante può aiutare efficacemente.

Anche qui spetta al Medico Oculista identificare quello più adatto. Usualmente privo di farmaci od altre sostanze che, invece di essere lenitive, possono peggiorare la situazione lacrimale o indurre reazioni allergiche.

Leggi anche: Tutti gli alimenti che migliorano e rinforzano la vista

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