Hai questi punti rossi sulla pelle? Ecco perché si formano e cosa fare a riguardo. Può capitare a tutti di ritrovarsi dei punti rossi sulla pelle e preoccuparsi in un primo momento.
Tuttavia, questi punti rossi di solito non sono un motivo di allarme. Sono più visibili durante i mesi estivi, in quanto si tende ad indossare meno indumenti, e possono essere causati da vari fattori. Di seguito: Hai questi punti rossi sulla pelle? Ecco perché si formano e cosa fare a riguardo
Queste piccole macchie rosse possono essere antiestetiche, ma non provocano dolore e di solito non comportano rischi particolari. Perché compaiono all’improvviso? Quali sono le cause? Bisogna preoccuparsi?
Punti rossi sulla pelle cosa sono
Cherry angioma o angioma rubino, si tratta del tipo più comune, anche definito “senile” perché molto più frequente sulla pelle di chi sia in là con gli anni.
Questo piccolo neo rosso delle dimensioni massime di 6 millimetri circa e di forma ovale o circolare, viene anche chiamato macchia di Campbell de Morgan e si presenta come una sorta di “puntolino” di colore rosso con la superficie piana o, al limite, un po’ rilevata, a mo’ di cupoletta.
Gli angiomi rubino possono comparire su tutta l’epidermide del corpo, ma sono più frequenti nella regione toracica e per quanto riguarda la loro sfumatura di rosso, essa può variare moltissimo, tanto da essere a volte fonte di preoccupazione.
Accade quando i piccoli vasi che lo formano si rompono creando micro emorragie in cui il sangue non fuoriesce ma rimane all’interno nell’angioma, assumendo, pertanto colorazioni molto scure, dal bluastro fin quasi al nero.
Questa comune tipologia di angioma cutaneo può comparire anche in età giovanile, ma è più frequente dopo i 40 anni per poi moltiplicarsi negli over 60.
Perché si formano gli angiomi rubino? Le cause esatte non si conoscono, ciò che si sa è che si originano da una o più cellule endoteliani (ovvero appartenenti al tessuto di rivestimento) di un vaso sanguigno, che poi si moltiplicano in modo caotico, ma non pericoloso per la salute.
Infatti gli angiomi rubino non sono suscettibili di degenerazione maligna.
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l’elettrocauterizzazione. Metodo che utilizza un sondino a conduzione elettrica per “bruciare” l’angioma;
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la crioterapia dermatologica. In questo caso è il “freddo” che brucia l’angioma. Si utilizza l’azoto liquido, un gas che raggiunge i 196°C sotto lo zero, che applicato sulla zona da trattare “secca” la neoformazione e ne permette una facile rimozione;
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la chirurgia laser vascolare. La tecnologia laser permette di dirigere il raggio sull’angioma e di abraderlo;
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l’escissione tramite raschiamento. Utile per eliminare gli emangiomi cutanei superficiali, questa tecnica permette di rimuoverli evitando la chirurgia tradizionale. A tale scopo si adopera uno strumento simile ad un rasoio chiamato curette, e infatti questa tecnica è anche chiamata curettage.