1 mese prima di un infarto, il corpo invia questi 8 segnali

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1 mese prima di un infarto, il corpo invia questi 8 segnali

1 mese prima di un infarto, il corpo invia questi 8 segnali. Ogni anno in Italia si contano almeno 120 mila persone colpite da infarto, 25mila delle quali non fanno in tempo ad arrivare in ospedale.

Riconoscere i sintomi e contrastarli con la giusta solerzia può salvarci la vita. L’attacco di cuore non si presenta quasi mai all’improvviso e senza preavviso, infatti, circa 1 mese prima di un infarto, il corpo invia questi 8 segnali premonitori che qualcosa non sta andando per il verso giusto, ma spesso non li associamo direttamente all’infarto.

Fattori di rischio dell'infarto

I fattori di rischio per l’infarto sono generali e hanno valenza piuttosto uniforme nei diversi distretti nei quali l’infarto può manifestarsi.

Esistono fattori modificabili, sui quali è possibile intervenire mettendo in atto tutte le strategie di prevenzione oggi note, e fattori non modificabili, sui quali non è possibile agire ma che devono essere monitorati.

I fattori modificabili sono:

  1. attività fisica: effettuare esercizio fisico mantiene il metabolismo più attivo, riduce i livelli di lipidi nel sangue e dunque la possibilità che questi si depositino a livello arterioso; gli esperti consigliano di effettuare almeno 20-30 minuti di attività fisica al giorno, che possono anche consistere semplicemente in una lunga camminata, purché eseguita con passo disteso e sostenuto
  2. fumo: il fumo innalza il rischio cardiovascolare e deve pertanto essere evitato, a maggior ragione in presenza di altri fattori di rischio, sia modificabili che non
  3. alcol: l’abuso di alcol porta all’introduzione nell’organismo di calorie vuote, non accompagnate dall’apporto di fattori nutritivi
  4. uso di droghe: l’uso di droghe quali cocaina e anfetamine aumenta il rischio di infarto e riduce l’età media a cui questo si verifica
  5. alimentazione: la dieta deve essere il più povera possibile di grassi saturi, responsabili dell’aumento dei livelli lipidi plasmatici e della deposizione delle placche ateromatose sulla parete delle arterie. Questo significa che deve essere limitato il consumo di carne, burro e latticini
  6. pressione arteriosa: l’ipertensione sottopone la parete arteriosa a sollecitazioni non fisiologiche, che possono danneggiarla. Questo aumenta il rischio di lesioni arteriose e dunque la probabilità di deposizione di placche e di formazione di aneurismi. Inoltre, agendo sul cuore con carichi superiori a quelli per i quali è stato dimensionato, aumenta il rischio di scompenso cardiaco congestizio. Il 40-90% delle persone colpite da ictus soffriva di ipertensione al momento dell’evento
  7. diabete: la presenza di zuccheri in eccesso nel sangue danneggia le arterie e crea le condizioni metaboliche per l’innalzamento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, responsabili della formazione delle placche ateromatose
  8. sovrappeso: sovrappeso e obesità aumentano il rischio cardiovascolare; in particolare, risulta dannoso il grasso addominale, che si comporta come un vero e proprio organo secernente ormoni che alterano il metabolismo
  9. vasculiti: si tratta di patologie di tipo autoimmunitario che comportano infiammazione dei vasi sanguigni e che possono predisporre alla deposizione di placche ateromatose.

I fattori non modificabili sono:

  1. età: il rischio di infarto aumenta con l’età; per questo è consigliato, in età più mature, tenersi controllati e intensificare la prevenzione
  2. sesso: mentre in età giovanile e matura l’infarto e l’aterosclerosi sono più comuni negli uomini, dopo la menopausa la perdita, da parte delle donne, dell’azione protettiva degli estrogeni livella i sessi nella quantificazione del rischio
  3. familiarità: la presenza di precedenti in famiglia aumenta il rischio di essere soggetti a infarto.

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A seguire: 1 mese prima di un infarto, il corpo invia questi 8 segnali

L' intero organismo, già un mese prima dell' infarto, invia i segnali tipici o atipici che è bene ed utile conoscere.

Quelli che elencherò di seguito non sono sintomi lievi, ma chiare manifestazioni di una malattia vascolare che si sta sviluppando, che se ignorata e non contrastata, può condurre all'arresto cardiaco.

Ecco i campanelli d'allarme a cui prestare attenzione.

  1. Vertigini. Chi soffre di problemi di cuore può avvertire una frequente sensazione di vertigine. Se questa sensazione è davvero frequente, consulta un medico per determinarne l’origine.
  2. Svenimenti. Uomini e donne che soffrono di svenimenti con una certa frequenza potrebbero essere più esposti ad un infarto. Consultare il medico se avvengono spesso.
  3. Sudore freddo. Può cominciare molto prima di un infarto. Se accade assieme ad altri sintomi associati ad un infarto, rivolgersi ad un medico.
  4. Dolore al petto. E’ un sintomo molto comune di chi sta soffrendo di un infarto imminente.
  5. Muscoli. Debolezza muscolare, ma anche una sensazione di pesantezza ai muscoli, sono sintomi associati ad un infarto.
  6. Stanchezza. Se immotivata, e accompagnata da insonnia, può essere associata ad un infarto.
  7. Problemi allo stomaco. Indigestione, inappetenza o nausea sono molto comuni tra i pazienti propensi a soffrire di un infarto.
  8. Mancanza di fiato. E’ un altro sintomo molto comune.

Preso singolarmente, nessuno di questi sintomi dovrebbe preoccuparci particolarmente. Tuttavia, è sempre bene consultare un medico se un sintomo diventa persistente o se si avvertono più sintomi.

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